Gennaio 5, 2022

Dimmi come parli e ti dirò come stai

Dimmi come parli e ti dirò come stai

La voce parlata è una delle chiavi per comprendere la qualità della propria emissione. È infatti attraverso questa modalità che ci esprimiamo per la maggior parte del tempo (ormai la maggior parte delle attività lavorative nel 2022, direi circa l’85%, richiedono un uso della voce professionale); un buon oratore con una cattiva tecnica canora può verosimilmente resistere piuttosto a lungo; un buon cantante con una voce parlata problematica andrà molto presto incontro a sovraccarico o danno da sforzo.

Si può attraverso un percorso tecnico migliorare la propria voce parlata? Sì! Ma le regole rispetto al canto sono diverse non tanto nella sostanza quanto nella forma.

Innanzitutto alcune tecniche di canto possono tranquillamente stroncare la nostra voce se trasferite di sana pianta nel parlato. Diventa prioritario lavorare sull’udibilità e sulla brillantezza a discapito dell’intensità, sull’elasticità del corpo e dell’eloquio a discapito del tono della muscolatura, sull’intelligibilità, sulla prosodia e sulle tecniche di comunicazione non verbale proprie del public speaking per avere un supporto importante all’aspetto logico/verbale.

Assolutamente prioritario risulta un lavoro parallelo legato all’idratazione localizzata (con vapore fatto depositare sulle corde vocali) e sistemica (con una dieta ad hoc che apporti non solo i principali nutrienti, ma una buona quantità d’acqua proveniente da vegetali, alimenti antinfiammatori, niente fumo o alcol).

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